Parole chiave:
modellamento (quello che funziona, lo si ripete), ricalco, calibrazione, mappa, territorio, comunicazione efficace.
Programmazione: significa che viene pianificato qualcosa per il raggiungimento di un certo risultato.
Neurologia: ogni comportamento deriva da processi neurologici, cioè da qualcosa che ci succede nel cervello.
Linguistica: il nostro modo di comunicare racconta come siamo dentro. Modificandolo, possiamo modificare i nostri vissuti e il nostro modo di essere.
Quindi, la PNL è un insieme di tecniche che aiutano a migliorare la qualità della vita attraverso modalità di osservazione e pratiche che agiscono direttamente sulla neurologia del linguaggio. Uno dei risultati più rilevanti è infatti il miglioramento della nostra capacità di comunicazione e quindi di relazione con gli altri.
Questo approccio già nel nome è una buona notizia: la programmazione cui rimanda indica la possibilità della nostra mente di conoscere il piano che la organizza e, soprattutto, la possibilità di cambiarlo. In questa visione la mente è un sistema che può fortemente condizionare la nostra esistenza; attraverso l'allenamento della PNL, se rigido può recuperare flessibilità, se impoverito può recuperare ricchezza. Possono farsi strada visioni nuove, pensieri nuovi, nuove aperture, frutto di una ri-programmazione profonda che modifica i nostri modi disfunzionali di stare con noi stessi, con gli altri, con la realtà. Come conseguenza, una vita più rilassata e più facile può apparirci a portata di mano.
La PNL è nata come strumento per la promozione del benessere dell'essere umano. Oggigiorno le sue conoscenze sono a volte utilizzate anche per orientare i pensieri e le scelte delle persone, ad esempio per scopi commerciali o politici, contro le stesse ragioni per cui della gente in gamba le ha dedicato tempo ed energie.
La PNL ci cambia lo sguardo, ci insegna a guardare alle nostre risorse più che ai nostri limiti; orienta la percezione di noi stessi verso ciò che di positivo ci abita. L'accento non è sulle carenze: questa materia non è condizionata e orientata dallo studio delle disfunzioni della mente umana ma è volta a comprendere il segreto di chi sta bene per apprenderlo e farlo nostro ("modellarlo" in PNL si dice così).
La forza della PNL risiede nella convinzione che ognuno possa raggiungere gli stessi traguardi di altri, pur con storie diverse e partenze più o meno difficili. E' quindi possibile ri-programmarsi: non si può modificare la storia vissuta ma il modo con cui la teniamo dentro, sì.
PS: come quelli delle pagine precedenti questo mio piccolo testo non intende e non può essere esaustivo; l'argomento è vasto; ci sono pubblicazioni che possono permettere ampi approfondimenti.
Nella mia pratica professionale utilizzo molto questo strumento che a tutta prima può apparire di difficile comprensione, in realtà, ci si può familiarizzare, con un po' di impegno.
"Non si può non comunicare" afferma il primo assioma della comunicazione umana e noi comunichiamo. Ciò che diciamo e come lo diciamo racconta di come siamo noi nel profondo.
La PNL analizza in modo dettagliato il potente impatto che il linguaggio produce sulle nostre emozioni, sulle nostre convinzioni e, in generale, sulla nostra vita. Il 'metamodello' è un modello di perfezione linguistica: rappresenta il modo di comunicare perfetto, senza errori, che non concede spazio a interpretazioni. Però, attenzione: se decidessimo di usare questo modo di comunicare nel quotidiano, è talmente pedante che ci farebbe perdere tutti gli amici. Invece come modello di riferimento per confrontare il nostro modo di parlare abituale ci può dire molto su come vediamo noi stessi e il mondo. Come? Osservando anzitutto il nostro modo di approcciarci alla realtà, divenendo coscienti delle distorsioni e delle generalizzazioni che senza saperlo operiamo, rispetto alla realtà come è veramente, e che sono rilevabili se ci ascoltiamo mentre parliamo.
Oltre a essere per lo più nascoste profondamente dentro di noi queste operazioni rendono anche la nostra comunicazione fortemente ipnotica, con noi stessi come dialogo interno, e con gli altri, generando delle vere e proprie trappole per il nostro benessere quando non incomprensioni profonde. Nel metamodello si scende più nello specifico e si riconoscono quelle che vengono chiamate le sue "violazioni" e che si "confrontano", questo è il termine che viene usato, imparando a usare le domande 'antidoto'.
L' elenco classico ne vede tredici, ve le elenco per completezza, per stimolarvi ad approfondire questo argomento affascinante, non fatevi spaventare dai termini: nominalizzazioni, verbo non specificato, cancellazione semplice, cancellazione del comparativo, mancanza di indice referenziale, quantificatore universale, operatori modali, performativa perduta , falsi avverbi. Le quattro ritenute fondamentali, più ricorrenti, sono: l'uso dei falsi presupposti, la relazione causa/effetto, la lettura della mente e l'equivalenza complessa.
Conoscendole e imparando a praticare le domande che le confrontano, vi si aprirà una capacità di comprensione maggiore, nei vostri confronti e in quelli degli altri.
“Se siamo cari a noi stessi, veglieremo solleciti su di noi giorno e notte”.
Dhammapada